Chi abita il Bee Hotel

 

Importanza e declino e azioni mitigative in città

In Italia, l’impollinazione è sostanzialmente svolta dagli insetti ed i principali attori sono le api, ma anche le mosche Sirfidi, le farfalle, le falene, alcuni coleotteri e le vespe.

Seppur l’ape da miele (Apis mellifera) sia la più conosciuta, sono più di 1.000 le specie di api presenti nel nostro Paese. E com’è facile immaginare, le api italiane non sono tutte uguali, ma soprattutto non sono tutte gialle e nere: esistono infatti api molto più piccole e molto più grandi dell’ape mellifera, con svariate colorazioni e diverse abitudini alimentari e di nidificazione. Alcune delle quali è possibile trovarle proprio nei Bee Hotel.

Essendo l’impollinazione quel meccanismo per cui un pianta riesce ad andare incontro alla riproduzione e produzione di frutti e semi, è chiaro che per l’uomo svolge un ruolo essenziale, anche chiamato “Servizio Ecosistemico dell’Impollinazione”.

Per capire l’importanza dell’impollinazione, e di conseguenza degli impollinatori, bisogna inoltre considerare che noi dalle piante non riceviamo solo nutrimento, ma anche cibo per gli animali allevati, fibre tessili e combustibili, oltre che ossigeno e meravigliosi paesaggi.

Ecco quindi che la conservazione di questo servizio ecosistemico diventa di fondamentale importanza per l’uomo e la riduzione degli insetti impollinatori rappresenta un fattore di rischio non solo per le specie botaniche selvatiche, ma anche per quelle coltivate.

Ad oggi infatti molte specie impollinatrici sono soggette ad una minaccia crescente dovuta ad una serie di disturbi antropici come la distruzione – il degrado e la frammentazione degli habitat e l’uso di pesticidi, i cui effetti vengono amplificati dal cambiamento climatico.

In questo contesto, per conservare gli impollinatori, un’utile strategia è rappresentata dal posizionamento di nidi artificiali, chiamati Bee Hotel, in quei contesti urbani dove le strutture antropiche e l’urbanizzazione impediscono agli impollinatori di trovare facilmente siti di nidificazione. In contemporanea è estremamente utile fornire loro nutrimento posizionando nelle nostre città anche numerose fioriture, possibilmente nostrane e che coprano il maggior numero di mesi l’anno.

ABC di un Bee Hotel per attirare le api solitarie

  • Scegliere un contenitore possibilmente impermeabile / traspirante come un vaso di terracotta – una casetta di legno – una tazza
  • Riempirlo con materiali come tronchetti forati – Canne palustri – Canne di bambù – Rametti di sambuco – Argilla forata – Cannucce di carta
  • Lunghezza nidi: Per mantenere la sex ratio si consiglia un minimo di 15 cm
  • Larghezza fori: Da circa 4-5 mm a circa 2-3 cm
  • Per proteggere le ali i fori non devono presentare schegge
  • Per limitare i parassiti meglio non fare Bee Hotel troppo grandi
  • Ogni 4-5 anni cambiare tutto il materiale di riempimento
  • Apporre davanti al nido una rete da polli – rete zincata con quadratini di circa 1 cm (per tenere lontani i picchi e le cincie)

Dove e come posizionare e i Bee Hotel: 

  • Protetti dalle intemperie (tetto impermeabile)
  • Esposti a sud / sud-est (al caldo)
  • Non si devono muovere/dondolare
  • A circa 1 m di altezza da terra (per evitare umidità e parassiti)
  • Lontani da formicai (sconsigliati tronchi di alberi)

ABC di un Bee Hotel per attirare altri animaletti

Sostituire i materiali di riempimento sopra indicati con pigne – tegole – corteccia – paglia.

Evitare gli spazi vuoti perché potrebbero attirare vespe sociali e formiche. Le prime poco gradite agli esseri umani, le seconde poco gradite alle api, in quanto abili ladre delle scorte alimentari (polline e nettare) accumulati dalle femmine.

Api muratrici (Genere Osmia)

Sono api cavity nesting, ovvero api che nidificano dentro a cavità legnose preesistenti, come steli vuoti delle piante, che rivestono e richiudo con uno strato di fango/argilla che manipolano con le mandibole come veri e propri muratori.
Il nido di forma tubulare è suddiviso longitudinalmente in celle, ognuna contenente una scorta di cibo su cui viene deposto un uovo. Le uova maschili sono deposte nelle celle più vicine all’apertura del nido, e visto che hanno un ciclo di sviluppo più corto, gli adulti maschili fuoriescono dal nido prima delle femmine, che poi aspettano per l’accoppiamento.

Api tagliafoglia (Genere Megachile)

Sono api cavity nesting, ovvero api che nidificano dentro a cavità legnose preesistenti, come steli vuoti delle piante, che rivestono e richiudo con pezzetti di foglie (da cui il nome di api tagliafoglie), altre specie appartenenti al genere Megachile possono usare anche la resina, i sassolini o altri materiali.

Il nido di forma tubulare è suddiviso longitudinalmente in celle, ognuna contenente una scorta di cibo su cui viene deposto un uovo. Le uova maschili sono deposte nelle celle più vicine all’apertura del nido, e visto che hanno un ciclo di sviluppo più corto, gli adulti maschili fuoriescono dal nido prima delle femmine, che poi aspettano per l’accoppiamento.

Le femmine, quando bottinano e sono posate sui fiori, tengono spesso l’addome piegato verso l’alto.

Api cardatrici (Genere Anthidium)

Sono api cavity nesting, ovvero api che nidificano dentro a cavità legnose preesistenti, come steli vuoti delle piante, che rivestono e richiudo con lanugine raccolta dalle piante (da cui il nome di api cardatrici).

Il nido di forma tubulare è suddiviso longitudinalmente in celle, ognuna contenente una scorta di cibo su cui viene deposto un uovo. Le uova maschili sono deposte nelle celle più vicine all’apertura del nido, e visto che hanno un ciclo di sviluppo più corto, gli adulti maschili fuoriescono dal nido prima delle femmine, che poi aspettano per l’accoppiamento.

I maschi sono molto territoriali e si vedono spesso in volo stazionario pattugliare sulle piante dove le femmine prelevano nettare e polline.

Api legnaiole (Genere Xylocopa)

Vengono chiamate api legnaiole per la loro abilità nello scavare attivamente i nidi nel legno morto con le mandibole. Le femmine dividono il tunnel scavato in celle pedrotrofiche per mezzo di pareti formate dai frammenti del legno scavato. Possono però scegliere di nidificare anche in gallerie precostituite, tipo rami o canne.

Presentano una forma di socialità primitiva in cui la femmina fondatrice e la prole convivono nel nido per un certo periodo, dividendosi i compiti.

Cleptoparassiti (Api – Mosche – Vespe)

Il cleptoparassitismo è il termine con il quale si descrive l’atteggiamento di un organismo che vive a spese delle provviste alimentari raccolte da un altro.

Tra queste specie troviamo le “api cuculo”, dove la femmina entra nel nido di un’altra specie di ape, mentre la legittima è impegnata all’esterno nella bottinatura, e vi depone le sue uova. Sono api caratterizzate da una riduzione dei caratteri morfologici associati alla costruzione dei nidi e alla raccolta del polline e dalla comparsa degli adattamenti necessari alla difesa durante l’intrusione nei nidi altrui, come lo sviluppo dell’aculeo, l’ispessimento del tegumento e la formazione di creste e spine sia negli adulti che nelle larve (es. genere Sphecodes, genere Nomada, genere Coelioxys).

Anche le “vespe gioiello” (Crisidi), così chiamate per la bellezza e luminosità dei colori degli adulti, rientrano nella categoria dei cleptoparassiti. Si tratta di vespe solitarie le cui larve si impadroniscono in modo violento (cleptoparassitismo con uccisione dell’ospite) delle scorte alimentari depositate dalle api nelle singole celle del nido.

Infine tra i cleptoparassiti possiamo includere il gruppo dei Bombilidi, anche chiamati bee flies (“mosche api”) perché spesso imitano le api sia nella livrea sia nel comportamento.

Le uova di queste mosche sono deposte generalmente dentro il nido dell’ospite (soprattutto api e vespe), in alcuni casi per mezzo di strategie particolari che permettono alla femmina di lanciare l’uovo dentro al nido rimanendo in volo davanti all’entrata senza entrare, come potrebbe fare un battitore di baseball.

Ecco quindi che il Bee Hotel diventa fonte di nutrimento e sito di nidificazione anche per queste specie.

Forbicine (Genere Forficula)

I cerci (forbicina addominale) hanno una tripla funzione, essi infatti vengono principalmente utilizzati durante l’accoppiamento, ma anche per scopi alimentari e fini autodifensivi.

Frequenta abitualmente ambienti antropizzati e può rinvenirsi frequentemente anche nei pressi delle abitazioni in campagna. In questo caso usa occasionalmente gli anfratti offerti dal Bee Hotel per lo svernamento o come semplice nascondiglio.

Crisope (Genere Chrysoperla)

La specie più comune sul nostro territorio è la Chrysoperla carnea, la quale viene definita un “insetto utile” perché utilizzata nella lotta biologica in quanto le larve sono assidue predatrici, soprattutto di afidi.

L’uovo delle Crisope è facilmente riconoscibile, è di forma oblunga ed è sostenuto da un sottile peduncolo la cui funzione biologica è quella di proteggere l’uovo dall’azione degli antagonisti naturali, in particolare le formiche.

Frequentano abitualmente ambienti antropizzati ed può rinvenirsi frequentemente anche nei pressi delle abitazioni in campagna. Usano occasionalmente gli anfratti offerti dal Bee Hotel come nascondiglio o come sito per la deposizione.

Vespe solitarie 

Si tratta di vespe che naturalmente nidificherebbero in cavità (cavity-nest) presenti anche nel Bee Hotel. Questi insetti hanno abitudini di nidificazione molto simili alle api solitarie, come loro infatti, non solo amano le cavità nel legno, ma usano anche il fango o elementi vegetali per chiudere il nido.

A differenza delle api, le larve delle vespe sono carnivore, per cui dentro le celle pedotrofiche di questi nidi non si troveranno polline e nettare, ma le femmine, come fonte di cibo per le larve, accumuleranno altri animali (grilli – ragni – ecc. a seconda della specie considerata). Per questo motivo, come le api, anche le vespe solitarie, possono essere vittime dei cleptoparassiti.

Coleotteri 

I coleotteri che si trovano nei Bee Hotel possono essere specie che occasionalmente sfruttano gli anfratti per lo svernamento o come nascondiglio diurno e/o notturno (es. Coccinelle), in alternativa si potrebbero osservare coleotteri predatori (es. Thricodes alvearius) alla ricerca di una preda, infine esistono dei coleotteri definiti commensali, i quali non entrano in competizione con gli altri inquilini del Bee Hotel, ma si nutrono di quelli che sono i loro scarti organici (coleotteri Dermestidi).

Altri animale non insetti (Chiocciole – Ragni – Lucertole)

In questo caso si tratta di animali che occasionalmente sfruttano gli anfratti offerti dal Bee Hotel per lo svernamento, come sito di appostamento per la predazione o come semplice nascondiglio diurno e/o notturno.

A cura di Elisa Monterastelli